giovedì 5 maggio 2011

L'effetto-dentiera

Credo che solo una mente geniale possa partorire una exams-schedule come quella che ci è capitata. Mi chiedo cosa possa aver pensato quella persona, in quel momento di quel giorno davanti a quel foglio Excel. 
Dalla forma non ben definita. Certamente grassa. Probabilmente vecchia. Una tazza di tè accanto al suo laptop e dei biscotti al burro. La immagino sistemarsi la dentiera con una certa frequenza mentre muove tacca dopo tacca la rotella del mouse verso il fondo per cercare le celle dove copiare, incollare, spostare, riarrangiare le date degli esami. Lentamente aggiusta le date per tutti i corsi di laurea, scrupolosamente, meticolosamente, col suo fare pacioso, giocherellando con la sua dentiera. Di lingua. B2 va mosso accanto a C3 e C5 sotto D8. Si, si. Ancora. Un riquadro attorno a F6. Geniale. Vai con un giro di dentiera. Biologia te la piazzo al 6 maggio e Relazioni internazionali va a fine mese. Acquisisce sicurezza. 7, 16, 23 gli esami per Lettere. Ben distanti. Voilà. La circense. Giostra i corsi di laurea come clavette. Si lecca le labbra. Un tripudio. Altro giro.
E manchiamo noi. Gli economisti agrari. 
Improvvisamente un rumore metallico. Un ferro della dentiera si spacca. Tac. La parte superiore della dentiera scivola fuori dalla bocca e cade sulla sua moquette blu. La immagino che si alza. Che mi inciampa nei fili del laptop e cade. Col laptop dietro. Poi a ruota biscotti al burro e tè. Catastrofe. E' certamente andata così.
Perde il controllo. Ha solo una monofila di denti adesso. Confusa, agitata e innervosita si rimette al lavoro. Ma non c'è tempo (sì, improvvisamente non c'è più tempo), deve correre dal dentista a farsi aggiustare la monofila superiore. Inserisce i nostri esami automaticamente in testa al foglio Excel. Tutti. In blocco. Un maxi copia incolla nelle celle della prima settimana e via. Salva con nome e chiudi sessione.

Ecco spiegato il perchè dei miei quattro esami concentrati tutti in una settimana.  Non c'è altra spiegazione se non l'effetto dentiera.
4 programmi diversi per intero da studiare in tre settimane. E qui si sa. Chiedono il dettaglio. Ed è leggermente un casino.

E da qui riparte la storia dei 30 supereroi. Chi 2, chi 3, chi 4, chi 5 esami. Chi pure chicchirichì. Perchè il pollo non manca mai nei salubri menu inglesi, neanche nel rush finale di maggio. Quello degli esami ufficiali.


Gli esami qui sono presi molto seriamente.
Cellulari, borse, zaini, lontani e spenti. Posti numerati. Nome e cognome non esistono. Sei un codice. Devi controllare su una bacheca posta al di fuori dell'aula dell'esame, il tuo codice e il tuo posto. Si cronometra al secondo. Ti leggono la procedura punto per punto prima di iniziare l'esame. Un answer book a testa, con copertina da compilare coi tuoi dati. Ancora. Inghilterra = Compilazione.
Domande a risposte aperta. Un quaderno di 20 pagine per rispondere. Questa è la carta e questa è la penna. Adesso mettiti a scrivere e nel frattempo io mi appollaio sulla tua testa per controllare che non copi. Ciao, dimenticavo, sono una delle tre guardie. Un cartello all'entrata ti ricorda che se ti beccano con un foglietto non solo ti annullano l'esame ma rischi addirittura l'espulsione dall'Università. Insomma, secondo i soliti canoni inglesi: alla tua azione sconsiderata X, seguirà con una certezza del 100% qualcosa di irreparabile, Y. Se lasci il pc attaccato alla corrente, l'intera Hall andrà certamente in fiamme nel giro di venti secondi. 
Incendi e compilazione. Non credo si ripetano altro in testa.
Se c'è una cosa che l'Università di Reading ti insegna, quella è l'organizzazione. Rispettare le scadenze e lavorare a lungo sotto stress. E' il bombardamento continuo del sistema-imbuto.
Entri nel tunnel, e indietreggi con la faccia rivolta verso il mitra. Iniziano a impallinarti da settembre. 
Se muori perdi. 
E' questione di costanza e resistenza. E devi ottenere anche buoni risultati.
Nelle regole del gioco è ammesso girarsi verso l'altro lato per vedere la fine del tunnel. Ma non più di un attimo. Non c'è tempo per rifiatare. Continui a indietreggiare e attacchi ad assorbire le raffiche del mitra. Che incrementano a tasso crescente. Nel frattempo l'imbuto si restringe e con esso anche i tempi, inizi ad accumulare pallottole. Devi tenere duro, per non cadere pezzo-pezzo. Sembrano non volerti aiutare a posta. Aggiungono, aggiungono, aggiungono... testano la tua resistenza.
Tre esami in tre giorni. Ma anche un assignment da consegnare per il secondo giorno. Ed anche un essay per la fine della settimana. E poi quel famoso corso obbligatorio da seguire tra il secondo e il terzo giorno di esami. 2 ore. Inizia a serpeggiare l'ipotesi del complotto.
La soluzione è procedere a manetta. A dritto. Paraocchi e concentrazione. Anche in questo ultimo periodo. Ti stai scolpendo nel marmo. L'MSc non è un tassello che si aggiunge al tuo curriculum. E' un macigno.
Alcuni compagni li lasci per strada. C'è chi rallenta l'indietreggiamento e si fa impallinare più del dovuto. Tutti portano a casa tutti gli esami ma non tutti superano tutto.


Oggi finalmente siamo usciti definitivamente dall'imbuto. Ed è stato il delirio.
Ho guardato gli altri e ho capito che questo è uno dei giorni più significativi della mia vita.
Buonanotte.


Agriculture Building - Whiteknights Campus, Reading (UK)

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