martedì 30 novembre 2010

Monument valley, new heading pic...


The Back of Beyond vi accoglierà da oggi con le ombre rosse del tramonto nella Monument Valley. Straordinaria composizione fotografica ad opera di
Marco Bellucci
(cliccando sull'heading potete accedere alla source dell'immagine)

domenica 28 novembre 2010

[Synaesthesia #1] Verde acqua e Gazzè

Associare uno stimolo sensoriale a un evento.
La musica e i pensieri. La musica nei pensieri. La musica dei pensieri?
L'ultima. Sinestetizzo.
E allora "Mentre dormi" di Max Gazzè mi ricorda prima un'automobile...
...poi una luna gigante.
Poi un buonissimo profumo...
...ed un paio di jeans.
Mi giro e penso che se fossi un colore, saresti verde acqua.
Naturalezza e verde acqua si sposano bene... complesso descrivere quello che ho provato.
Il vento della tranquillità attraversava tutto il mio corpo, dalla testa ai piedi.
Rigenerandomi e lasciandomi con un sorriso.
Adesso ritorna. Incrociando sistemi sensoriali diversi.
Il travolgente potere della musica.


mercoledì 24 novembre 2010

La voix du sang

  
Renèe Magritte

Fascino sottile, fine ingegno. C'è un fiume in secondo piano, lo si intravede.  Dall' azzurro del paesaggio al nero della quercia, le tenebre calano ma resta qualcosa di vivo nella natura. Si assapora quiete. Si percepisce vita. La casa con le luci accese è la linfa, il sangue che scorre. La quercia è viva. E poi una sfera, la perfezione. Un albero aperto come un armadio. "Guardala la natura, è viva e perfetta" - sembra dirci Magritte. Forse uno spunto. E' notte, il mondo dorme ed è in silenzio, è forse questo il momento giusto per apprezzare la natura. 
La voce del sangue è il titolo di quest'opera, che parla tanto.
Buonanotte

giovedì 18 novembre 2010

L'intermezzo

Intermezzo. La (seconda) vita universitaria, scandita da una serie di appuntamenti che manco Monica Bellucci, assume connotati militareschi. Giorni spezzettatissimi. Rispolvero le autoimposizioni sopite e mi detto regole. Fluttuo fra due substrati. Il substrato studio e il substrato nutrizione. Dormo e cammino insieme. Scadenze incombenti, finito un lavoro, due già accumulati. Mi sento carico, di lavoro e di spirito. Catalizzo. Credo inconsciamente di amare le situazioni complesse. Una forma di sadismo forse, ma ogni volta che ne esco, la soddisfazione e il piacere aumentano esponenzialmente. Adoro il challenging professionale. Ma è l'intermezzo. L'intermezzo di un trimestre che cade alla fine del mio primo quarto di secolo. Alcune cose in standby, altre in progress. E' un momento di transizione, quella linea di discontinuità che ho voluto tracciare nella mia vita. L'indefinito mi fa sorridere. Come alcune delle cose attaccate sulla bacheca di fronte a me.

Stasera ho tempo. Flussi di pensieri. Penso all'intermezzo cioè all'inter davanti a mezzo.
Perchè si sa... l'Inter è sempre davanti.
Buonanotte.



sabato 13 novembre 2010

Il drago rosso sulla verde collina

Cymru. Galles in gallese. Lo stato con la più alta densità di Castelli medioevali al mondo, addirittura 400 in un'area di duecentocinquanta chilometri! Un'enormità. E poi pocore.
Pecore, pecore, pecore. Beeee si, ce ne sono a vagoni, dicono addirittura che ci siano più pecore che abitanti, e "un vi racconto cosa 'e dihano gli inglesi sulle abitudini sessuali dè gallesi!". Se ti stai chiedendo quale sia il nesso tra le pecore e le abitudini sessuali dei gallesi, beh... la soluzione la troverai tu stesso in Galles non appena vedrai una pecora voltare le spalle ad un pastore.
Arrivo intorno a mezzogiorno. Sosta al museo della civiltà gallese. Un piccolo villaggio che racconta la vita gallese, casette di argilla rosse col tetto di paglia che punteggiano un'area piena di viuzze di terra battuta, roseti, verdi sentieri e vasche d'acqua. Tempo di qualche foto, una rapida citazione di Asterix ed Obelix, e giungiamo al castello di St. Fagan. Immerso nel verde anch'esso. Dedali di siepi, statue, scalinate, giardini e pergolati disegnano un paesaggio fiabesco.
Siamo leggermente fuori dalla capitale del Galles. Tempo un'ora e il bus ci porta in città.
Cardiff, la capitale più verde d'europa, il tempio della natura. Siamo nel cuore della città. Ancora un castello, ed ancora verde intorno a noi. Parchi immensi. L'autunno è appena iniziato e le rosse foglie degli alberi colorano il paesaggio intorno a noi. I cinesi che compongono il nostro gruppo approfittano dei colori per sfamare le loro Canon e per farci perdere tempo. E' il posto ideale per leggere un libro o fare una corsa.
Giungiamo alla torre dell'orologio, simbolo di Cardiff, che svetta al lato del Castello nel cuore della città. Stupenda. Entriamo nel forte del castello, ammiriamo Cardiff dalla sua vetta, tra vertigini e risate scendiamo ed esploriamo le altre parti del castello. Poco tempo a disposizione, decidiamo di fare un giro per il centro. Città ordinata, pare offrire molto per la sera, il Millennium stadium e qualche opera di post-modernariato sono il simbolo evidente di una città in evoluzione e dalle molte potenzialità. L'amore per il rugby è viscerale, il merchandising delle palle ovali è ovunque, e fa breccia sui turisti. Carino il "Brewer quarter" e le viuzze del centro. Che valgono un giro.
I gallesi sono cordiali, e non solo nei negozi. La proverbiale "welsh ospitality" non viene intaccata nemmeno dal tentativo del solito buzzurro italiano di turno che testa con il suo didietro panche di trecento anni fa.
Montiamo sul coach che riporta a Reading. Qualche ora in più di permanenza ci avrebbe fatti più felici, ma va bene così.