venerdì 30 settembre 2011

Il gioco della follia

"Osservate con quanta previdenza la natura, madre del genere umano, ebbe cura di spargere ovunque un pizzico di follia. Infuse nell'uomo più passione che ragione perché fosse tutto meno triste, difficile, brutto, insipido, fastidioso. Se i mortali si guardassero da qualsiasi rapporto con la saggezza, la vecchiaia neppure ci sarebbe. Se solo fossero più fatui, allegri e dissennati godrebbero felici di un'eterna giovinezza. La vita umana non è altro che un gioco della Follia."

(Erasmo da Rotterdam)

lunedì 26 settembre 2011

Problema.

Ibrahimovic guadagna 9 milioni di euro all'anno. Che equivalgono a 750.000 euro al mese. Considerando che un mese è costituito da 30 giorni, Ibrahimovic percepisce ben 25.000 euro al giorno solo per correre dietro a un pallone. Ogni ora il suo conto in banca lievita di 1024 euro, che è più o meno quanto prende un operaio con un contratto di apprendistato o un V livello in un mese. 17 euro al minuto circa. 
Considerando che per defecare impiegherà circa 15 minuti, quanto costa al Milan l'evacuato di Ibrahimovic?



lunedì 19 settembre 2011

Il rispetto

L'altra mattina alla fermata dell'autobus, una bambina ha fermato il suo monopattino e mi ha salutato dicendomi: "Hi, rubbish".
Ciao, monnezza. In pratica.
L'ho ringraziata.




lunedì 12 settembre 2011

La stronzaggine

Si potrebbero riempire capitoli e capitoli sulla stronzaggine, pensavo stamani. Anzitutto, la stronzaggine è relativa e nessuno ne è immune. O almeno, io sono arrivato a questa conclusione. Perchè, per forza di cose, si finisce sempre per essere stronzi per qualcuno. Anche io, che stronzo non lo voglio essere, ho persone attorno a me che hanno sufficienti evidenze per pensare che io lo sia. E tu, che sei arrivato su questo blog cercando magari la parola chiave "stronzaggine", sarai stato stronzo almeno per un giorno. Sarà stato contro la tua volontà, certo, ma tirando le somme, gli altri ti ci hanno comunque vestito da stronzo.

Perchè la stronzaggine è astratta, i suoi contorni sono tutt'altro che nitidi e soprattutto non si fa possedere da nessuno. E sta qui il suo capolavoro. Lavora in differita generando impulsi solo nella mente di chi alla fine lo subisce, l'atto dello stronzo. Poichè la forma pura dell'essere stronzo trova dunque motivo di sopravvivenza solo nella mente dell'altro, ne segue che lo stronzo sarà indirettamente impossibilitato all'autocontrollo. Quindi, se sei venuto qui per rinfrancare il tuo animo in proposito, beh, sappi che la stronzaggine non si estinguerà mai!
Buonanotte!

mercoledì 7 settembre 2011

In poche ore...

C'è stata una cena a base di Chicken Tikka Masala in un ristorante indiano. Abbiamo rivisto Mark. E riso e scherzato sperando che il tempo non dovesse finire [cit.]. Ci ha raggiunto poi, il luminare della statistica bayesiana. Il Dr. Garth Holloway, il genio. E' stato nostro lettore per un semestre. Due corsi in tutto. Abbiamo parlato per diverse ore stasera. Prima davanti a una birra all'Hob, pagata da lui, e poi degustando specialità indiane. Mi proponeva PhD negli Stati Uniti, senza problemi per le lettere di referenza. Davis, Berkeley, Maryland. Che per l'Ag Econ sono il top. C'è di che arrovellarsi insomma, anche se poi, forse, non mi interessano. Resta la lusinga. E' stato il leitmotiv della serata, tra bocche in fiamme per le spezie del pollo e pinte di Dummels. Una delle ales, microbrewed here, around Reading. C'è poi del giallo cromo chiaro nel mio ritorno a casa. Quello delle luci dei lampioni. Non sono tornato tardissimo a dire il vero, alle 1 ho aperto la porta blu in Foxhill Road. Il colore delle lampade trafiggeva le foglie delle querce di London road. La mia memoria fotografica mi riconduce a quel viale alberato. Denmark street e poi quella strada con un nome in francese che non ricordo. Riportava al vento freddo autunnale che trapassava la mia sciarpa. Allo sbattere del vento sulle foglie verdi. Ai miei passi nel vuoto di una città dormiente. Ad un Ludovico Einaudi, che mi ha accompagnato con le sue Onde. Alle case mattonate in giallo sporco, che ricordano una Trinsic di altri tempi, e che compongono in una geometria perfetta la struttura urbana del primo cerchio di case attorno al centro. Un clima ovattato, una Reading tappata. L'ampiezza di quel viale. I cancelletti neri alla mia destra. I cestini della spazzatura con scritto Your Reading. Una passeggiata di venti minuti solitaria, di una intensità commovente. C'è che questi umili momenti di benessere che la vita ti regala vanno incollati bene. E questo blog è qui a posta.
Buonanotte, che ho del sonno arretrato.