venerdì 17 dicembre 2010

Respiro

L'immagine è forte purtroppo, ma la sensazione che si prova dopo aver defecato tre esami in due giorni, l'ultimo dei quali alle quattro del pomeriggio di oggi è semplicemente e banalmente incredibile.
La facoltà di Economia Agraria dell'Università di Reading è fondamentalmente programmata per uccidere. Terza in Europa dopo Cambridge e Copenaghen, ti concentra tutti gli esami (presentazioni, lavori di gruppo, test in aula) in 10 giorni. Tutto nell'ultima settimana del term. E' un imbuto. Sette corsi da seguire e sette esami da affrontare in modalità diverse. E capita di dover consegnare un progetto il venerdi, uno il martedi dopo, affrontare un esame il mercoledì e due il giovedi.
E questo è il challenging. Informazioni su informazioni che non sai più dove far entrare, e la mole di lavoro che si impenna improvvisamente. Esci pazzo. La sfida è nel mantenere il controllo della situazione. Agire con intelligenza senza farsi assalire dal panico. Lucidità.
Un ultimo mese e mezzo da urlo.
Ma "la si sfanga sempre". Stavolta come le volte precedenti.

L'adrenalina che non se ne va subito, l'idea di dover tornare in stanza a studiare, ripetere, riguardare gli appunti è la prima sensazione che si prova. Poi ti guardi intorno e leggi negli occhi degli altri le tue stesse emozioni. Dei sorrisi si allargano inconsciamente. Ognuno sembra aver gettato a terra le proprie zavorre. La strada è ancora lunga, ma avverti che un primo passo è stato fatto. Sentimenti comuni. E poi una birra (più di una) liberatoria. Non si corre stasera, non c'è fretta di essere a casa, non ci sono tabelle di marcia da rispettare stasera, si chiacchiera... lo si fa ad oltranza, si ride e ci si rilassa. La neve all'uscita è stata la ciliegina sulla torta.

Continuerò a vedere i colleghi che si addormenteranno stanchi sui banchi. Continuerò a ricevere telefonate su skype alle tre di notte. Il ritmo sarà sempre più intenso, ma ne varrà la pena. Ricondividerò altri momenti fantastici come questo.

Domani Londra.

Buonanotte.

lunedì 13 dicembre 2010

Gradualmente

Togliere lentamente il freno a mano. 
La vita adesso vuole che ti liberi per un attimo della ferraglia che ti appesantisce, quella che era utile e funzionale, ma che era un ingombro per la parte pura del tuo essere. 
Senti così il bisogno di retrocedere a sola forma. Ecco il lasciarsi andare. Nella sua definizione più schietta.
Restare con un dito del piede poggiato per terra ma iniziare a staccarsi... con lentezza. 
Allora inizi a capire. Ti innalzi sempre di più, metti in folle, disconnetti la mente e cominci a salire, a salire... 
Prendi coraggio, superi l'ultimo strato dell'atmosfera, è quello che vuoi e sei libero. 
Adesso non ti senti più ancorato. 
Puoi finalmente iniziare un viaggio bellissimo.

martedì 30 novembre 2010

Monument valley, new heading pic...


The Back of Beyond vi accoglierà da oggi con le ombre rosse del tramonto nella Monument Valley. Straordinaria composizione fotografica ad opera di
Marco Bellucci
(cliccando sull'heading potete accedere alla source dell'immagine)

domenica 28 novembre 2010

[Synaesthesia #1] Verde acqua e Gazzè

Associare uno stimolo sensoriale a un evento.
La musica e i pensieri. La musica nei pensieri. La musica dei pensieri?
L'ultima. Sinestetizzo.
E allora "Mentre dormi" di Max Gazzè mi ricorda prima un'automobile...
...poi una luna gigante.
Poi un buonissimo profumo...
...ed un paio di jeans.
Mi giro e penso che se fossi un colore, saresti verde acqua.
Naturalezza e verde acqua si sposano bene... complesso descrivere quello che ho provato.
Il vento della tranquillità attraversava tutto il mio corpo, dalla testa ai piedi.
Rigenerandomi e lasciandomi con un sorriso.
Adesso ritorna. Incrociando sistemi sensoriali diversi.
Il travolgente potere della musica.


mercoledì 24 novembre 2010

La voix du sang

  
Renèe Magritte

Fascino sottile, fine ingegno. C'è un fiume in secondo piano, lo si intravede.  Dall' azzurro del paesaggio al nero della quercia, le tenebre calano ma resta qualcosa di vivo nella natura. Si assapora quiete. Si percepisce vita. La casa con le luci accese è la linfa, il sangue che scorre. La quercia è viva. E poi una sfera, la perfezione. Un albero aperto come un armadio. "Guardala la natura, è viva e perfetta" - sembra dirci Magritte. Forse uno spunto. E' notte, il mondo dorme ed è in silenzio, è forse questo il momento giusto per apprezzare la natura. 
La voce del sangue è il titolo di quest'opera, che parla tanto.
Buonanotte

giovedì 18 novembre 2010

L'intermezzo

Intermezzo. La (seconda) vita universitaria, scandita da una serie di appuntamenti che manco Monica Bellucci, assume connotati militareschi. Giorni spezzettatissimi. Rispolvero le autoimposizioni sopite e mi detto regole. Fluttuo fra due substrati. Il substrato studio e il substrato nutrizione. Dormo e cammino insieme. Scadenze incombenti, finito un lavoro, due già accumulati. Mi sento carico, di lavoro e di spirito. Catalizzo. Credo inconsciamente di amare le situazioni complesse. Una forma di sadismo forse, ma ogni volta che ne esco, la soddisfazione e il piacere aumentano esponenzialmente. Adoro il challenging professionale. Ma è l'intermezzo. L'intermezzo di un trimestre che cade alla fine del mio primo quarto di secolo. Alcune cose in standby, altre in progress. E' un momento di transizione, quella linea di discontinuità che ho voluto tracciare nella mia vita. L'indefinito mi fa sorridere. Come alcune delle cose attaccate sulla bacheca di fronte a me.

Stasera ho tempo. Flussi di pensieri. Penso all'intermezzo cioè all'inter davanti a mezzo.
Perchè si sa... l'Inter è sempre davanti.
Buonanotte.



sabato 13 novembre 2010

Il drago rosso sulla verde collina

Cymru. Galles in gallese. Lo stato con la più alta densità di Castelli medioevali al mondo, addirittura 400 in un'area di duecentocinquanta chilometri! Un'enormità. E poi pocore.
Pecore, pecore, pecore. Beeee si, ce ne sono a vagoni, dicono addirittura che ci siano più pecore che abitanti, e "un vi racconto cosa 'e dihano gli inglesi sulle abitudini sessuali dè gallesi!". Se ti stai chiedendo quale sia il nesso tra le pecore e le abitudini sessuali dei gallesi, beh... la soluzione la troverai tu stesso in Galles non appena vedrai una pecora voltare le spalle ad un pastore.
Arrivo intorno a mezzogiorno. Sosta al museo della civiltà gallese. Un piccolo villaggio che racconta la vita gallese, casette di argilla rosse col tetto di paglia che punteggiano un'area piena di viuzze di terra battuta, roseti, verdi sentieri e vasche d'acqua. Tempo di qualche foto, una rapida citazione di Asterix ed Obelix, e giungiamo al castello di St. Fagan. Immerso nel verde anch'esso. Dedali di siepi, statue, scalinate, giardini e pergolati disegnano un paesaggio fiabesco.
Siamo leggermente fuori dalla capitale del Galles. Tempo un'ora e il bus ci porta in città.
Cardiff, la capitale più verde d'europa, il tempio della natura. Siamo nel cuore della città. Ancora un castello, ed ancora verde intorno a noi. Parchi immensi. L'autunno è appena iniziato e le rosse foglie degli alberi colorano il paesaggio intorno a noi. I cinesi che compongono il nostro gruppo approfittano dei colori per sfamare le loro Canon e per farci perdere tempo. E' il posto ideale per leggere un libro o fare una corsa.
Giungiamo alla torre dell'orologio, simbolo di Cardiff, che svetta al lato del Castello nel cuore della città. Stupenda. Entriamo nel forte del castello, ammiriamo Cardiff dalla sua vetta, tra vertigini e risate scendiamo ed esploriamo le altre parti del castello. Poco tempo a disposizione, decidiamo di fare un giro per il centro. Città ordinata, pare offrire molto per la sera, il Millennium stadium e qualche opera di post-modernariato sono il simbolo evidente di una città in evoluzione e dalle molte potenzialità. L'amore per il rugby è viscerale, il merchandising delle palle ovali è ovunque, e fa breccia sui turisti. Carino il "Brewer quarter" e le viuzze del centro. Che valgono un giro.
I gallesi sono cordiali, e non solo nei negozi. La proverbiale "welsh ospitality" non viene intaccata nemmeno dal tentativo del solito buzzurro italiano di turno che testa con il suo didietro panche di trecento anni fa.
Montiamo sul coach che riporta a Reading. Qualche ora in più di permanenza ci avrebbe fatti più felici, ma va bene così.



venerdì 29 ottobre 2010

...my post-modern desk art

Quanti buoni motivi ci sono per buttarla sul riflessivo?MMMille, diceva l'Ingegner Cane.
Il tempo di una birra, due passi con gli amici per cambiare aria e poi in stanza per riposare.
La camera è confortevole e la finestra dà sulle piante. C'è un bosco qui dietro ed uno stagno. Il buon vecchio pond.
La fauna se la dorme grassamente. C'è vento, ecco, mi chiedo se un poeta in questo momento focalizzerebbe l'attenzione sul fruscìo del vento e sul dimenarsi delle foglie. 
Io non sono un poeta e mi limito ad osservare la mia scrivania, tra l'altro visibilmente indignata per la mia riproduzione di installazioni post-moderne sulla sua superficie. Un pacco di biscotti al ginger, un mazzo di chiavi, una lampada che predice il futuro, i fingers, le reliquie di una apple-pie targata TESCO, e un vasetto di nutella che anche lui, povero, ha ormai del tutto finito il suo corso. Poi penne e fogli qataresi. Se questa non è arte...

Sono riflessioni anche queste, e questo post è una scusa per non andare a dormire. Prima vai a letto, prima arriva la mattina. E stanotte, cogiterò... non ho troppo sonno in fondo.


mercoledì 27 ottobre 2010

Iniziano le danze...

Non c'è proprio niente da piangere! Anzi. L'Inghilterra è uno spettacolo e questa esperienza si sta rivelando ogni giorno più azzeccata, certamente la più bella da venticinque anni a questa parte.
Eccomi qua, emigrato a Reading in Iuchei mosso dall'irrefrenabile bisogno di migliorare la mia posizione, acquisire maggiori competenze tecniche e linguistiche. Proiettarmi in una una nuova dimensione, scollarmi da Firenze, era in lista. Una delle priorità che mi ero promesso, e che per motivi più che validi ho shiftato di qualche anno. Ma come dice una mia cara amica psicologa, 25 anni è l'età perfetta per scollarsi dal nido.


Partito da solo, all'avventura, senza nessun aggancio nè punto di riferimento mi ritrovo  del tutto inaspettatamente a soffrire solo le fini ed insistenti piogge e l'assenza del buon vecchio Chianti-Colli Fiorentini, quello del contadino che tanto "fittava" bene a pranzo! Traumi superabili.
Anyway, non c'è vino? Si va di birra. Ale a gogò. Ed Ale che beve Ale è battuta ancor più brillante da queste parti! (Notare gli sforzi che faccio per adeguare il mio sarcasmo al british humour). 
Adeguamento, parola chiave. Ci si adegua a tutto... anche al cibo. Ma non alle code. Anche sotto la pensilina della fermata dell'autobus le persone stanno in coda. E' un mondo totalmente sistemico, fatto di code e istruzioni per l'uso. Ovunque. How to do's pure sulla tazza del water. Scherzo. Ma che bizzarri codesti inglesi.

Town Hall, Reading (UK)

Ma non c'è solo Inghilterra in Inghilterra. E' una babilonia di bipedi provenienti da tutte le parti del mondo e perfettamente integrati nel tessuto sociale (e lipidico) readinghese, il melting pot.
Incontrare un taiwanese, una malaysiana e una qatarese (che suona un po' come una aquarese, ndr) nello stesso giorno non è poi così impossibile. E se hai un po' di fortuna becchi anche la qatarese giusta che ti lascia in regalo tutto il suo arsenale da cuoca e tutte le sue munizioni da studentessa di phD a fine carriera universitaria, prima del ritiro definitivo in Qatar. In quel caso, sempre se hai fortuna, puoi ritrovarti zeppo di pentole, piatti, bicchieri, tazze, evidenziatori, cartelline di plastica e raccoglitori.

Paragrafo trè: c'erano un italiano, una greca, un'indiana e un italo-canadese. Che non è la barzelletta della torre di Pisa, ma i miei floormates. Grande empatia, fin dall'inizio. Terza settimana di condivisione della cucina e tra noi le cose filano che è una bellezza. Poi subentra la colonia cinese a completare la batteria di persone abitanti il nostro floor. Estremamente pacifici, ti offrono una doccia di frittura gratuita quando metti piede in cucina, escono pazzi per il karaoke ed amano farsi chiamare con raccapriccianti pseudonimi inglesi (Melody, Harmony...).Viviamo in una Hall of residence in prossimità del Whiteknights Campus (come, non avevi capito che ero qui per studiare?). Che è fondamentalmente un pataccone verde con un lago al centro. Mai vista un'erba così verde. Mai visto neanche un lago così verde. Animali su animali, cigni e famiglie di anatre che fanno aquaplanning scapicollandosi dai ponticelli, scoiattoli che sgranano castagne e volpi in quantità industriale (e anche scoiattoli che sgranano castagne e volpi). Natura tutt'intorno e l'ambiente ideale per studiare. Campi da calcetto con un'erbetta invidiabile (totally free) per la sete di calcio dell'italiano che c'è in me, finalmente niente cemento!

Come sto? Alla grande. E lo studio? Ho iniziato i corsi del mio MSc in Agricultural Economics, il 3 ottobre, dopo un Presessional course in Economics. Durerà un anno. Ti fanno capire chi sono fin dalla prima settimana. C'è da farsi un discreto ****, come si dice da noi. E la cosa mi attrae fortemente. Le lectures sono estremamente interessanti anche se ti tolgono il respiro, si arriva al weekend contenti perchè finalmente si può studiare... Sette-otto slides a lezione e via, il resto lo fai da solo a casa. Pesante. Ma adoro le sfide. Essays da consegnare a dicembre e ad aprile. E settimana della morte a giugno con tutti gli esami concentrati in 5 giorni. 
Classe cosmopolita. Giappone, Nigeria, Cina, Mongolia, Malawi, Germania, Iran, Portogallo, Inghilterra, Malaysia, Pakistan... culture, esperienze, tradizioni a confronto ed il mondo che si spalanca di colpo nella mia vita.

...si è aperto un universo. Eccolo. E' quello che ho sempre cercato. Ti rendi conto che il luogo dove vivevi prima è in realtà piccolo, chiuso, e ti accorgi di quanto limitata e condizionata dai media fosse la tua visione del mondo. Tocchi con mano le altre realtà, in una visione ampia, completa e diversificata, vedi il mondo a 360°.
Cresci di colpo, travolto dal fascino indescrivibile dell'interculturalità, della libertà e dell'indipendenza. Ti senti finalmente padrone della tua esistenza. Hai più di un pensiero rivolto alle persone che ti vogliono bene e sono lontane, ma sei tu che finalmente manovri la tua benedetta vita.


(cit. Alessandro C., Letters from Reading)