mercoledì 27 luglio 2011

Dance, dance, dance

"Ma cosa devo fare allora?"
"Danzare" rispose "continuare a danzare, finché ci sarà musica. Capisci quello che ti sto dicendo? devi danzare. Danzare senza mai fermarti. Non devi chiederti perché. Non devi pensare a cosa significa. Il significato non importa, non c'entra. Se ti metti a pensare a queste cose, i tuoi piedi si bloccheranno. E una volta che saranno bloccati, io non potrò più fare niente per te. Tutti i tuoi collegamenti si interromperanno. Finiranno per sempre. E tu potrai vivere solo in questo mondo. Ne sarai progressivamente risucchiato. Perciò i tuoi piedi non dovranno mai fermarsi."

Dance,dance,dance. H. Murakami

venerdì 22 luglio 2011

Duende

...c'è che il ballo ha funzione sdoganatrice, rompe le acque e ti scollega le sinapsi, che galleggiano trascinate via dalla corrente. C'è anche che un ritmo esotico, una travolgente taranta o una marcia balcanica, ti salgono interiormente dalla pianta dei piedi. Che vivi la sensazione del floating, che senti una lenta e progressiva generazione di benessere. E realizzi come ballare sia il confondersi in vortici di colori, il girare follemente, il mescolarsi, come in una tavolozza. Ordine e caos allo stesso tempo. Inviti, trasporti un'altra metà. Giallo e rosso fanno arancio. Ed è la sintonia di un corpo unico che ama farsi trapassare dalla musica. Essere attraversati dalla stessa scossa adrenalinica, da un egual brivido. Aumenti l'intensità. Generi e vivi emozioni. Sperimenti un'evasione poetica e reale da questo mondo...

venerdì 8 luglio 2011

venerdì 1 luglio 2011

Un'architettura di parentesi


...c'è quel leggero tremolio che ti attraversa le cartilagini delle ginocchia, e poi quel nodo alla gola. Quel santissimo nodo alla gola che ti blocca per un attimo mentre poggi i piedi su questa moquette rossa per l'ultima volta. Il nodo per una parentesi che si chiude. L'aggrovigliarsi dei pensieri nella tua testa. Il sentirsi una persona diversa, cresciuta, ancor più sicura. Pare tutto più esteso. La prospettiva passa da verticale ad orizzonale. C'è la conoscenza, il pezzo di carta (che arriverà), l'aver portato a termine un percorso con successo, e poi, quei rapporti umani. Uno dei beni più preziosi. Le persone, le amicizie, il sentirsi parte di uno stesso percorso, che scorre attraverso la condivisione di attimi, esperienze e culmina nello scambio di idee, di cultura, di divertimento. Ti accorgi che hai imparato tanto, ma che allo stesso tempo hai anche insegnato tanto. Che hai provato un piacere enorme nel leggere quelle email. Che ti si è bloccato il respiro nel vedere quegli occhi lucidi. Assapori l’intensità dell’istante.
L'impacchettamento è uno slideshow continuo. 
Un oggetto, un biglietto, un invito, e i ricordi risalgono la corrente. C'è un momento della tua vita che si sta chiudendo, l'ennesimo. Ci risiamo, ancora. Aperture e poi chiusure. E le chiusure portano a galla l'essenza dell'esperienza vissuta. Le partenze, se pur temporanee segnano la fine di un ciclo, ed è triste almeno quanto è eccitante. La vita è un'architettura di (parentesi). Per una che si chiude] ce n’è una che si apre[. E l’espressione matematica continua. Non so dove, non so come, non so quando, ma è lì ad aspettarmi, e in un mese, in un anno la parentesi si riaprirà. E ritorna quel profumo. L’eccitazione di una nuova scoperta. Del catapultarsi in nuove dinamiche, dell’incrociare nuove persone ed essere partecipe di nuove storie. Per ripunteggiare le giornate con dei nuovi coriandoli. 
Il tremolio diventa brivido. E la sensazione è che questo mio mondo ha da essere ricolorato ancora una volta, che davanti a me ho una tela nuovamente bianca.)]}
La radio continua a suonare, e la luce della candela resta viva e intensa. La trottola non si ferma.
Andrò avanti, a testate, come sempre, perché la mia testa è dura.
{aperta graffa