venerdì 28 gennaio 2011

Sarà un supermercato o un neozelandese...

Sarà il 2011, saranno i buoni propositi per l'anno nuovo, sarà che stai trascorrendo un pezzo della tua vita in Inghilterra, sarà che i rapporti con le persone che ho incontrato qui con il tempo iniziano a prendere corpo e a diventare vere proprie amicizie. Sarà che si respira un'aria diversa nel gennaio Readinghese. Sarà icchè tu vvoi, ma questo pomeriggio "c'ho voglia di scrive dù righe"!

Non lo so icchè sto dicendo, ma ho appena finito un esame e consegnato un essay!
Sono stato al supermercato per prendere un po' di verdura, altrimenti qui l'intestino si intasa. E ho il bagno in camera (buttiamoci un po' di trash, che schifo).
Insomma, se c’è una cosa che mi rende particolarmente handicappato è aprire i sacchetti quelli sottilissimi che servon per prender la verdura. Strofinavo tra le dita, soffiavo, provavo ad allargare le due estremità prendendole con le unghie. Niente. 20 secondi di imprecazioni in toscano per attirare l'attenzione di un vecchio inglese piantatosi tra gli scaffali del Sainsbury's a assistere allo spettacolo. Una commessa si è avvicinata per chiedermi se avessi bisogno di una mano. Non ce n'è bisogno signorina dico soddisfatto, e magicamente la busta si apre. Uno di quei colpi di culo che ti risparmia una figura di merda. E' stato bellissimo. Ho guardato soddisfatto la commessa che mi ha spalancato un sorriso.

Insomma dopo questo esame sono più disteso ed attendo il weekend con trepidazione. Molto probabilmente domenica ci scapperà una giratina a Londra. Bisogna approfittare del meteo favorevole.
Poi si riprende con i corsi e con le lezioni di quel soggetto di Garth.


Statistico neozelandese. A surfing-bayesian man. G. potrebbe benissimo venire in classe al mattino con una camicia hawaiana e un paio di sandali, non cambierebbe granchè in fondo. Un uomo di grandi dimensioni, dal capello castano stopposo e col pizzetto in lana. Camicia larga, sbottonata, pantalone largo, sbottonato e un paio di occhiali che si sistema col dito medio. Ogni suo movimento smuove la mia curiosità. Si è presentato e ci ha suggerito di spegnere i cellulari e... non fare sesso in aula. Pare sia successo durante una sua lezione in California. A metà strada fra John Goodman e Peter Griffin, un uomo che si sofferma a raccontarci aneddoti sulle capre, che ci spiega le curve d'indifferenza con foto di terrazzamenti e con un accento neozelandese esilarante. Grande, grosso e molto femminile. Condisce le lezioni di risatine sarcastiche che strozza a metà. Di quelle fatte a posta per essere continuate dal pubblico. In genere funzionano per quelli che come me non chiappano le sue battute. Esempi rigorosamente al femminile, sfondi delle slides rosa, e punti sulle rette che paiono frisbee. Dei patacconi allucinanti.
E' un genio.


Ore 19.15:

Doccia, barba, cena e movida readinghese!

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