Sono tornato a casa con lo stomaco pieno. Di una pizza di quelle alte che qui a Firenze sono in pochi a farla. Anche a Scandicci esiste un posto dove te la fanno più spessa. E io a dir la verità, ci vado spesso ad ordinarla li.
Fuori non è freddo, c'è una pioggia lieve ma insistente. Ho parcheggiato la macchina sotto casa e visto che non era tardi sono andato a fare un giro a piedi qui intorno, c'è un piccolo isolato pieno di villette, dove sopravvivono ancora dei pini marittimi, gli unici che il comune ha lasciato intatti. Il cielo è tappato da un cappone di nuvole. Un grande cappone. Di nuvole. Seduto a covare Scandicci. Camminando raggiungo la villetta del cane Astro. Quando ero piccolo mi fermavo spesso dal cane Astro, che sbucava con la testa dai paletti del cancello che dava sulla strada per andare all'asilo. Il cane Astro era un cane lupo di grandi dimensioni. Uno di quei cani esattamente uguali al cane stampato sulla targa "attenti al cane". Mi avvicinavo al cane Astro (che per comodità chiameremo caneastro) anche se a me in realtà non piaceva. Non posso darvi informazioni sul sesso del caneastro, non si è mai saputo di che tipologia spicifica fossero le sue gonadi. Diciamo che ero costretto ad avvicinarmi al caneastro perchè mia madre si fermava tutte le mattine a chiacchierare del nulla con la sua padrona. Quindi mentre mia mamma parlava con la signora, io, (che praticamente fino alla seconda elementare sono stato la prolunga umana di mia mamma) il piccolo Alessandro (detto "La prolunga"), mi facevo ogni mattina 10 minuti di face-to-face col caneastro. Che praticamente la mia faccia arrivava all'altezza di quella del cane. E non succedeva assolutamente niente, anzi... io lo vedevo che il caneastro era anche un po' imbarazzato dal fatto che ci ritrovassimo ogni mattina a guardarci come due fessi a 20 centimetri di distanza. Ma lui, seppur io gli ostentassi la più ferma indifferenza, rimaneva a guardarmi nonostante tra i due l'unico a potersi sprolungare (vista la lunghezza del guinzaglio) fosse lui (non ho mai capito perchè la signora tenesse il cane al guinzaglio nel suo giardino). Io mi sarei sprolungato più che volentieri, ma mia mamma aveva le dita a scatto.
Immagino che il caneastro non ci sia più: sei in debito con lui di centinaia e centinaia di carezze! Questo post dedicalo a lui!
RispondiEliminaMa lo sai che quasi mi sono commosso?
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