venerdì 18 novembre 2011

Sei sforzi e mezzo di saggezza

L’Italia è un paese fondato sulle raccomandazioni e poco sugli sforzi dei singoli. Vorrei sapere perché becco solo gente “onesta” quando si tratta di lavoro. Tanto meglio. Che almeno mi risparmio lo sforzo dei ringraziamenti.

La differenza tra oggi e qualche anno fa, è che ho capito come arrivare ad ottenere risultati eccellenti contenendo gli sforzi. E pare funzionare.

Tutto è capibile. E’ solo una questione di tarare il grado di intenzionalità nello sforzo.

Alla base del successo c'è l'intenzione. (Questo vale 1/2, che non ci avevo messo la parola sforzo prima di cinque parole fa)

A volte vorrei tirarmela e mi sforzo per non farlo. Quanta arroganza di fondo. Eppure potrei scrivere qui, quanto sono il più forte. Ma non lo faccio. Sto continuando a reprimerla questa mia arroganza.

Rezza è uno dei teorici dello sforzo. Che si divide in settoriale e spicifico. Il mio sforzo appartiene alla bbranghia degli sforzi spicifici.

Quando vinco non esulto e non mi sforzo per farlo. Si poteva sempre fare meglio.

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